Il Flusso

The Map

Wednesday, February 08, 2012

Questo l'ho scritto 2 settimane fa e mi ero dimenticato di postarlo

Ci siamo! Non abbiamo (ancora) abbandonato il blog. E vero che diventa difficile scrivere regolarmente ma ecco, ci proviamo. Anche se é difficile trovare la cosa giusta da scrivere, da farvi sapere. Una rilfessione che abbiamo fatto ultimamente con alcuni nostri amici é che questa città offre talmente tanti imput, stimoli ed opportunità che a uno poi non gli viene più di dire la sua. Di scrivere, di fare, suonare o fotografare. O meglio, ci sono talmente tante cose da dire che non si sa da quale cominciare e si preferisce non dire niente. Ma questo non fa bene. Bisogna esprimere e lanciarsi, quando lo imparerò? Bisogna cercare di dire qualcosa su tutto, farlo male chissenefrega, ma farlo e poi migliorarsi.

Le ultime uscite, nei weekend di lungo girovagare, mi hanno portato a bazzicare il Lower East Side, di giorno e di notte. E un quartiere che da sempre é un miscuglio di culture, é il quartiere dove i migranti arrivavano e cercavano di tessere i primi legami con l'America, dove si cercava un lavoro e un tetto. E chiaramente ogni migrante entrava in contatto con la gente del suo paese e della sua cultura. Il Tenement Museum é un museo che permette di girare il quartiere e di entrare con una guida nelle case che erano quelle dei migranti, ricostruite ed arredate come all'epoca. Ho fatto uno di questi giri e il gruppo di americani 50enni che visitavano con me la casa di una famiglia siciliana parlavano della depressione degli anni '30 con una forte intensità emotiva. La storia di chi ha lasciato il proprio paese per andare in America rimane affascinante proprio perché la distanza temporale é di una o due generazioni al massimo. E il mito del sogno americano non é ancora tramontato. Abbiamo conosciuto più di una persona che é venuta qui perché ha vinto la green card: la parrucchiera russa, la batterista francese, la cantante jazz giapponese. E questa gente poi rimane qui perché si abitua a un certo standard di vita o perché crede di vivere nel sogno americano che ha tanto sognato e sa come amici e parenti lontani lo immaginano qui nel "Lamerica". Ma la realtà poi é diversa, lo si sa, lo sapete e trallallà.

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