Piove. In macchina nel parco nazionale Smoky Mountains verso Nashville, abbiamo appena passato Cherookee, una riserva indiana con insegne lungo la strada "real indians dancing", ci sembra di essere in un safari, in macchina, sulla destra i leoni, alla vostra sinistra le giraffe. Souvenirs, mocassini, coltelli indiani. Ma dove è finito il rispetto per questa cultura? Non c'è mai stata. E spaventa, sembra una grande presa in giro, una burla. Una settimana fa eravamo a coney island di sabato e, con raquel e france siamo andati a vedere il freak show, una specie di circo di persone strane, la donna senza mani e la faccia ricucita che giocava con il fuoco con come sottofondo musicale pj harvey. La donna che mangia i coltelli, ma davvero, si è infilata una lama fino a quasi l'ombelico, dentro. Beh, qui ci sembra pure di essere al freak show. Non siamo neanche scesi dalla macchina per vedere questi poveri indiani, probabilmente ubriachi. Ieri sera abbiamo dormito ad Asheville, una piccola cittadina "di artisti", specie di hippies, alternativi vestiti da alternativi e negozi alternativi. Chissà chi decide che in una tale città la gente è artista, o alternativa. Dopo aver vagato poco, decidiamo di fermarci a dormire, perché tanto é tardi. Dormiamo al sweet peas, un ostello centrale con camerate senza porta né muri. Ma è bello e pulito. L'unica cosa bella di asheville è la vita notturna. E quindi siamo usciti, mangiato bene super bene cucina del sud con aperitivo "entree" spettacolare con pane buono! caldo e miele e marmellata. Poi, per l'allegria di Dario, siamo andati in un bar dove a mezzanotte ci sono le dragqueen. Raquel ci convince, dicendoci che gli spettacoli drag sono una figata, a Madrid, appunto. Ma ad Ashevile no, dovremo recuperare a Ny, perché le tre dragqueen di asheville non facevano tanto oltre a canticchiare in playbeak e a prendere soldi dal pubblico. c'era la dragqueen con la faccia da ananas, quella nera che sembrava davvero una donna, e poi la capa, stilo david bowie, che ha chiesto al pubblico se c'era gente che era lì per la prima volta, e noi abbiamo fatto finta di niente, mica volevamo dire a tutti che non c'entravamo niente e che venivamo da new york ma in realtà dall'Europe, perché nessuno ci crede quando diciamo che veniamo da new york? Che poi il bar, gay, era anche carino, ma Priscilla la regina del deserto non é apparsa, siamo tornati in ostello, un pò ubriachi e contenti, di stare insieme nel north carolina. Ora c'è proprio la nebbia nelle smoky mountains, ascoltiamo vic chesnut e collassiamo un pò in questo trip mentale tutto bianco. Non possiamo neanche aggiungere foto nel blog, ma immaginatevi il bianco, la nüfenen con la nebbia, con gipponi più grandi dei nostri e qualche indiano che cavalca facendo rumore con la bocca, questo nella vostra immaginazione. Pur essendoci un sacco di assurdità qui é difficile, quasi impossibile non pensare a chissà com'era prima. Com'era questo paese quando i coloni erano ancora a casa, quando i nativi mangiavano ostriche e cacciavano bufali? É assurdo, difficile da conciliare, difficile, impossibile da dimenticate. Perché poi una volta che si pensa agli indiani, ai nativi, poi ci sono i neri, gli schiavi e il discorso diventa un altro ancora, e non si finisce piú. Ma la storia é così giovane qui che ci sentiamo vecchi, e pieni di giudizio, perché non se ne parla mai abbastanza, della storia, di tutta quanta. Questa sera dovremmo arrivare, nebbia permettendo, a Nashville. Country music, sale da registrazione per un'ora dai 20 ai 100$, stivali da cow boys compresi nel prezzo con l'hot dog e la coca.
Tuesday, May 22, 2012
13 maggio
Premessa, questo l'ho scritto in macchina tra il 13 e il 14 maggio. Ora siamo il 20, di ritorno da New Orleans dopo trenta ore di viaggio, incredibilmente le trenta ore più rapide vissute fino a ora. Tra New Orleans e gli indiani dello smoky mountains ne sono successe di cose, belle e meno belle, come il furto con scassinamento compreso della nostra macchina nel parcheggio di Graceland, la casa di Elvis a Memphis. Fuck Elvis, è stato il nostro motto dopo aver salutato il ranger con i mitra nella macchina. Si, fuck elvis, perchè i ladri si sono portati via il sacco di Dario e Raquel con i loro passaporti, visti.... insomma tutto, pure l'apparecchio dei denti di Raquel e gli occhiali di Dario, quel genere di cose che ti fan girare le balle. Ma tante cose belle. Paesaggi nuovi, la tranquillità e la gente. Non anticipo il resto, sarà il prossimo post, con foto comprese, visto che essendo a casa ora ci tocca selezionare tra il centinaio di foto scattate. Promesso, cercheremo di essere più rapidi del post del 13 maggio pubblicato il 20 e un pò più chiari di questi ultimi scritti in macchina... che non è mai come scrivere tranquilli al computer di casa, tra l'altro, ora vado a controllare che il computer è sempre al suo posto segreto dove l'ho nascosto prima di partire.
Piove. In macchina nel parco nazionale Smoky Mountains verso Nashville, abbiamo appena passato Cherookee, una riserva indiana con insegne lungo la strada "real indians dancing", ci sembra di essere in un safari, in macchina, sulla destra i leoni, alla vostra sinistra le giraffe. Souvenirs, mocassini, coltelli indiani. Ma dove è finito il rispetto per questa cultura? Non c'è mai stata. E spaventa, sembra una grande presa in giro, una burla. Una settimana fa eravamo a coney island di sabato e, con raquel e france siamo andati a vedere il freak show, una specie di circo di persone strane, la donna senza mani e la faccia ricucita che giocava con il fuoco con come sottofondo musicale pj harvey. La donna che mangia i coltelli, ma davvero, si è infilata una lama fino a quasi l'ombelico, dentro. Beh, qui ci sembra pure di essere al freak show. Non siamo neanche scesi dalla macchina per vedere questi poveri indiani, probabilmente ubriachi. Ieri sera abbiamo dormito ad Asheville, una piccola cittadina "di artisti", specie di hippies, alternativi vestiti da alternativi e negozi alternativi. Chissà chi decide che in una tale città la gente è artista, o alternativa. Dopo aver vagato poco, decidiamo di fermarci a dormire, perché tanto é tardi. Dormiamo al sweet peas, un ostello centrale con camerate senza porta né muri. Ma è bello e pulito. L'unica cosa bella di asheville è la vita notturna. E quindi siamo usciti, mangiato bene super bene cucina del sud con aperitivo "entree" spettacolare con pane buono! caldo e miele e marmellata. Poi, per l'allegria di Dario, siamo andati in un bar dove a mezzanotte ci sono le dragqueen. Raquel ci convince, dicendoci che gli spettacoli drag sono una figata, a Madrid, appunto. Ma ad Ashevile no, dovremo recuperare a Ny, perché le tre dragqueen di asheville non facevano tanto oltre a canticchiare in playbeak e a prendere soldi dal pubblico. c'era la dragqueen con la faccia da ananas, quella nera che sembrava davvero una donna, e poi la capa, stilo david bowie, che ha chiesto al pubblico se c'era gente che era lì per la prima volta, e noi abbiamo fatto finta di niente, mica volevamo dire a tutti che non c'entravamo niente e che venivamo da new york ma in realtà dall'Europe, perché nessuno ci crede quando diciamo che veniamo da new york? Che poi il bar, gay, era anche carino, ma Priscilla la regina del deserto non é apparsa, siamo tornati in ostello, un pò ubriachi e contenti, di stare insieme nel north carolina. Ora c'è proprio la nebbia nelle smoky mountains, ascoltiamo vic chesnut e collassiamo un pò in questo trip mentale tutto bianco. Non possiamo neanche aggiungere foto nel blog, ma immaginatevi il bianco, la nüfenen con la nebbia, con gipponi più grandi dei nostri e qualche indiano che cavalca facendo rumore con la bocca, questo nella vostra immaginazione. Pur essendoci un sacco di assurdità qui é difficile, quasi impossibile non pensare a chissà com'era prima. Com'era questo paese quando i coloni erano ancora a casa, quando i nativi mangiavano ostriche e cacciavano bufali? É assurdo, difficile da conciliare, difficile, impossibile da dimenticate. Perché poi una volta che si pensa agli indiani, ai nativi, poi ci sono i neri, gli schiavi e il discorso diventa un altro ancora, e non si finisce piú. Ma la storia é così giovane qui che ci sentiamo vecchi, e pieni di giudizio, perché non se ne parla mai abbastanza, della storia, di tutta quanta. Questa sera dovremmo arrivare, nebbia permettendo, a Nashville. Country music, sale da registrazione per un'ora dai 20 ai 100$, stivali da cow boys compresi nel prezzo con l'hot dog e la coca.
Piove. In macchina nel parco nazionale Smoky Mountains verso Nashville, abbiamo appena passato Cherookee, una riserva indiana con insegne lungo la strada "real indians dancing", ci sembra di essere in un safari, in macchina, sulla destra i leoni, alla vostra sinistra le giraffe. Souvenirs, mocassini, coltelli indiani. Ma dove è finito il rispetto per questa cultura? Non c'è mai stata. E spaventa, sembra una grande presa in giro, una burla. Una settimana fa eravamo a coney island di sabato e, con raquel e france siamo andati a vedere il freak show, una specie di circo di persone strane, la donna senza mani e la faccia ricucita che giocava con il fuoco con come sottofondo musicale pj harvey. La donna che mangia i coltelli, ma davvero, si è infilata una lama fino a quasi l'ombelico, dentro. Beh, qui ci sembra pure di essere al freak show. Non siamo neanche scesi dalla macchina per vedere questi poveri indiani, probabilmente ubriachi. Ieri sera abbiamo dormito ad Asheville, una piccola cittadina "di artisti", specie di hippies, alternativi vestiti da alternativi e negozi alternativi. Chissà chi decide che in una tale città la gente è artista, o alternativa. Dopo aver vagato poco, decidiamo di fermarci a dormire, perché tanto é tardi. Dormiamo al sweet peas, un ostello centrale con camerate senza porta né muri. Ma è bello e pulito. L'unica cosa bella di asheville è la vita notturna. E quindi siamo usciti, mangiato bene super bene cucina del sud con aperitivo "entree" spettacolare con pane buono! caldo e miele e marmellata. Poi, per l'allegria di Dario, siamo andati in un bar dove a mezzanotte ci sono le dragqueen. Raquel ci convince, dicendoci che gli spettacoli drag sono una figata, a Madrid, appunto. Ma ad Ashevile no, dovremo recuperare a Ny, perché le tre dragqueen di asheville non facevano tanto oltre a canticchiare in playbeak e a prendere soldi dal pubblico. c'era la dragqueen con la faccia da ananas, quella nera che sembrava davvero una donna, e poi la capa, stilo david bowie, che ha chiesto al pubblico se c'era gente che era lì per la prima volta, e noi abbiamo fatto finta di niente, mica volevamo dire a tutti che non c'entravamo niente e che venivamo da new york ma in realtà dall'Europe, perché nessuno ci crede quando diciamo che veniamo da new york? Che poi il bar, gay, era anche carino, ma Priscilla la regina del deserto non é apparsa, siamo tornati in ostello, un pò ubriachi e contenti, di stare insieme nel north carolina. Ora c'è proprio la nebbia nelle smoky mountains, ascoltiamo vic chesnut e collassiamo un pò in questo trip mentale tutto bianco. Non possiamo neanche aggiungere foto nel blog, ma immaginatevi il bianco, la nüfenen con la nebbia, con gipponi più grandi dei nostri e qualche indiano che cavalca facendo rumore con la bocca, questo nella vostra immaginazione. Pur essendoci un sacco di assurdità qui é difficile, quasi impossibile non pensare a chissà com'era prima. Com'era questo paese quando i coloni erano ancora a casa, quando i nativi mangiavano ostriche e cacciavano bufali? É assurdo, difficile da conciliare, difficile, impossibile da dimenticate. Perché poi una volta che si pensa agli indiani, ai nativi, poi ci sono i neri, gli schiavi e il discorso diventa un altro ancora, e non si finisce piú. Ma la storia é così giovane qui che ci sentiamo vecchi, e pieni di giudizio, perché non se ne parla mai abbastanza, della storia, di tutta quanta. Questa sera dovremmo arrivare, nebbia permettendo, a Nashville. Country music, sale da registrazione per un'ora dai 20 ai 100$, stivali da cow boys compresi nel prezzo con l'hot dog e la coca.
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3 comments:
Grandi! felice di rivedervi e condividere con voi le emozioni/riflessioni che mi avete regalato con il vostro blog. Ramon
anche le parole danno tanto (oltre al significato delle mani), sembra quasi di viaggiare con voi.
Con le foto il viaggio sarà completo
Ansiosi (ed invidiosi di non esserci) aspettiamo.
bentornati
grazie delle condivisioni, fanno piacere a noi che leggiamo ma credo che servano anche a voi per "mettere a fuoco" tutti gli stimoli che avete ricevuto in viaggio
dan
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