Il Flusso

The Map

Wednesday, August 15, 2012

Charlottesville


Eccomi qui, seduto in un bar di Charlottesville. Un nero con le pupille dilatate mi ha appena stretto la mano, fortissimo, e mi ha detto che aveva veramente bisogno di 85 cent. Gliene ho dati 25, abbastanza per liberarmi dalla stretta della sua mano.
I congressi sono sempre la stessa storia, solo che sta volta invece che raccontare a tutti il mio soggetto di tesi racconto il mio topic di postdoc. E mi posso permettere di chiedere baggianate a quelli che ancora non hanno un PhD, tanto loro sulla scala gerarchica accademica sono più sotto, ahah. Tipo chiedere allo studente sud-coreano che fa un dottorato a Yale (NY) se non avrebbe voglia di tornarsene in Corea un giorno, chi lo sa. Seguendo questa logica i vecchi scienziati se ne fottono completamente e dicono cose in completa libertà. Oggi, per esempio, uno diceva che bisogna tralasciare i problemi metodologici e il blabla teorico, ma bisogna concentrarsi su cosa vuol dire quello che si osserva, sulle logiche sociali, capirle ed interpretarle, spiegarle. Ed aveva ragione, bisogna ascoltare i vecchi perché tanto non hanno più nulla da perdere. Troppe volte ci si fa domande inutili, a cui non serve una risposta, o per le quali le risposte non sono interessanti, o non sono cool o noiose. E come l’arte, bisogna ricercare le cose che ti ispirano prima di tutto, che ti creano qualcosa dentro un interesse vero e genuino, non le cose che son state già fatte, giusto per far avanzare la scienza in quel settore. Vaffanculo il rispetto per il lavoro già fatto, per una volta, ogni tanto bisogna solo dimenticarselo e farsi domande vere per l’epoca e il contesto in cui si vive.
Cosa mi ricordo della giornata appena trascorsa : boh? Se uno che presentava diceva a tutti : « Listen, oggi non ho voglia di stare qui dentro, ho vogla di uscire e fare la mia presentazione di fuori, dove non c’é l’aria condizionata ma l’aria e basta». Ecco questa presentazione sarebbe stata quella che tutti si sarebbero ricordati, perché avrebbe rotto gli schemi classici, avrebbe divertito, avrebbe impressionato e magari raccontato cose vere. Invece credo che non mi ricordo già più niente di quello che ho sentito oggi, e ciò é triste.
Quante riflessioni da scienziato pazzo, che tra un po’ abbandona il mondo della scienza, tra l’altro. Ma andare a un congresso é sempre divertente, la gente é simpatica ma le interazioni forzate non sono mai riuscito a viverle tranquillamente, riesco solo e prima di tutto a vedermi dal fuori. Ognuno ha una personalità che nasconde dal momento che si mette su il cartellino con il nome e si comincia a discutere di metodo, di teoria e di sticazzi. Oguno deve nascondere il suo vero essere, chissà perché ? A me riesce male in ogni caso e quando parlo ho sempre la salivazione azzerata, mi impappino e mi chiedo sempre cosa capitanno i miei interlocutori, e che il mio inglese fa schifo.
Anyway, la mia presentazione l’ho fatta e domani mi dirigo verso il prossimo congresso, la prossima destinazione. Due giorni e due notti di viaggio tra Charlottesville e Denver. Ok ditemi che sono pazzo. Con Aline ci incontraiamo a Chicago per fare l’ultima notte di viaggio in due, quindi i pazzi sono due. In ogni caso da oggi mi sento ufficialmente in vacanza e l’idea di stare lontano da NY per 3 settimane mi da la voglia di scrivere. Ho sentito che partire da NY mi faceva bene dal momento che sono sbucato nel New Jersey con il treno.
Charlottesville é una specie di Chiasso ma con tutte le case uguali, un grande campus universitario con annesso una specie di centro storico che assomiglia alla tipica via del vecchio far west con ristoranti, cinema e drogati annessi. Ieri sera volevo andare dal Motel Budget Inn dove alloggio a sto centro città poveretto, come quello di Chiasso, e mi sono avviato a piedi. Chiedo a una tizia quanto ci metto a piedi e mi fa “mmh, like an hour or 45 minutes”. Dopo 15 minuti netti di marcia arrivo al centro. Pollo al rosmarino e limone e crepe con crema di limone, berry jam, gelato e zucchero a velo: space!  
Queste città universitarie comunque sono uno spasso. Gli studenti non so come fanno a non deprimersi, specialmente quando non ci sono corsi come in questo periodo. Gli studenti che non so per quale motivo sono qui in questo periodo corrono di giorno, giocano a calcio (malissimo) e a volleyball di notte, con i fari accesi apposta, e anche ad hockey, ad agosto. Vabbé. Stamattina dal nervoso per la presentazione che dovevo fare mi sono svegliato prestissimo e alle 7 già c’era gente che correva in giro disperatamente, senza maglietta. Chissà perché niente maglietta, sennò la devono lavare, boh? Insomma per non deprimersi fanno sport, anche perché non c’é un ca*%o di nient’altro da fare. Queste sono città anomiche, che non hanno senso e dove non si trova il senso delle cose. Non ci sono luoghi di incontro, a parte il bar dove mi trovo adesso. Poi uno si chiede perché ogni tanto c’é una sparatoria in posti del genere…come é successo oggi in Texas tra l’altro. Ma create un po’di vità sociale, create delle architetture che invoglino all’incontro, degli eventi, macchénesò. Perché la gente vuole incontrare altra gente, sempre. Questa é una verité assoluta. Questa sera avrei anche invitato il primo che passava per strada pur di non mangiare da solo. Ma vabbé, meno male son finito in questo posto dove la cameriera é molto simpa e mi ha addirittura spiegato nel nettaglio cosa c’é nel dressing dell’insalata, e che a lei piace molto.
Oggi ho parlato con un professore di Taiwan, una lecturer italiana ma che lavora negli USA, un cinese che lavora a Chicago, un danese in vena di grandi lezioni di metodo (zzz), un tedesco che lavora negli USA. Con Aline una volta abbiamo iniziato a fare fotografie di gente che partecipa a sti congressi, a Trento, due anni fa. Mi piacerebbe continuare a fare queste foto, anche perché non so a quanti altri congressi parteciperò come scienziato. Mi piace l’idea di fare ritratti di gente in situazioni straordinarie, che le estrapolano dal loro contesto abituale e tramutate in scienziati che devono saper dire qualcosa di intelligente.

1 comment:

guido said...

Giusto per recuperare e mantenere il posto di fan nr 1