Wednesday, August 22, 2012
Gunnison, oggi
...che sembra la città dei gunnis è in realtà... non lo sappiamo in realtà. Arrivati pieni di buoni propositi dopo aver attraversato gole di canyon, la steppa russa, un passo alla shining, riviere e runch da vero film western, dopo aver attraversato tutto questo ben di dio che ci offre quotidianamente il Colorado e arrivati nell'ostello wanderlust a Gunnison, beh ci siamo fatti una doccia e accucciati ai nostri computer, ai libri, nel salotto che sembra di essere a casa di un qualche amico talmente ci sentiamo bene, e per questo decidiamo di non fare niente. Niente. Di strofinare i piedi sulla moquette beige spessa un paio di centimetri, accasciati su un vero divano ci godiamo questo momento di puro relax e il far niente, o più che altro il riposarsi è sacro, e ci permette anche di conoscere gente che bazzica l'ostello, anche se a dire il vero ci sentiamo un pò associali, abituati come siamo a stare insieme noi due e non parlare per non dire nulla. È assurdo quanto ci sentiamo a casa, accolti da qualcuno che non conosciamo, e per concludere la giornata viaggio verso gunnison siamo andati a fare la spesa in macchina a mezzo miglio da qui (ci stiamo americanizzando ahimé) e abbiamo fatto la pastaaaa!!! come piace a noi, non come la fanno i finti ristoranti italiani.
Ora, dopo aver cenato e discusso di mountain bike, australia, svizzera (un poco) e marocco con il nostro nuovo amico australiano, dopo aver mangiato la pasta e l'insalata, dopo queste piccole cose che aumentano il sentimento di casa, ognuno su una poltrona scrive, naviga, bazzica la rete. Per non fare nulla, per perdere tempo, per riallacciarsi con la realtà, con voi, per ritrovarci e ridimenticare, per buttar giù quelle impressioni tanto preziose che questo viaggio in Colorado ci stà dando. Viaggiare in macchina, girare questo stato che sembra piccolo ma in realtà é grandissimo (ce ne rendiamo conto ogni giorno dalle ore di viaggio che il nostro gps ci dice che dobbiamo fare), guardare i paesaggi, fermarci, guardare, ancora, e ascoltare, spesso il silenzio, che ci mancava. Oggi abbiamo visto delle città fantasmi inesistenti, le prime miniere d'oro, i resti delle miniere, e ci siamo accorti che questa storia ci interessa perché non l'abbiamo da noi, e fa parte di quel bagaglio culturale che film, libri e fumetti hanno trasmesso al vecchio continente. Una catasta di legna può raccontare molto, e ci siamo impressionati, forse per la prima volta, di fronte ad una storia vera americana. Forse, perché poi la fantasia galoppa e proprio non possiamo frenarla, e non che sia stata l'attrazione migliore, la miniera, ma la prima, dopo la foresta a new york dove forse la terra é stata comprata in scambio di qualche cianfrusglia. Quanto é strana la storia, e diversa dalla nostra. E più entriamo nell'america profonda più é assurdo ma anche vero. La gente è come è, niente mezze misure. Niente facciata, ma fa anche paura, come la televisione accesa di questa mattina durante la colazione a frisco che continuava a fare l'elenco di come l'america non funzioni per colpa di Obama, e che Romney é la soluzione. Io non so quale sia la soluzione, anche se tra questi due un'idea chiara ce l'avrei, ma é il lavaggio del cervello che fa paura, e in quest'america di dentro, la gente sembra tutta d'accordo su chi votare, e perché, e New York sembra una realtà tanto lontana.
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2 comments:
continuate così, servirà anche a voi tra qualche anno per ricordarvi di tutto, la memoria spesso ci tradisce. Buon viaggio
dan
Capita sempre per caso, ma non so se é proprio così:
abbiamo visto un documentario su un cnyon nell'Utah http://www.wallpapers-free.co.uk/background/nature/natural_phenomenon/Colorado-Plateau-Paria-Canyon-Utah/
ma mi sa che é un poco lontano da dove siete..... o vi siete già spostati.
Però vedo che sapete anche assaporare i momenti "pieni" di vuoto.
A presto, e ricordatevi che non siete solo voi due...
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