Sono finalmente riuscito ad accedere nuovamente al blog, ci avevo provato altre volte ma ho sempre fallito. Quindi ora mi tocca tornare a scrivere, ma non dirò a nessuno che l'ho fatto.
Ho pensato che questa era una storia da scrivere, non so perchè o per chi, forse per i miei figli che scopriranno questo blog quando saranno grandi. È la storia di una giornata caldissima appena trascorsa, con Aline che cerca di capire come gestire al meglio il trasloco di suo papà che ieri ha avuto in ictus e si trova in ospedale, una giornata dove lavoro senza essere concentrato, svogliato e senza tirare assieme nulla e a fine giornata, per cercare di dare un senso a tutto, vado a farmi una nuotata. La giornata svolta sempre dopo una nuotata.
Questa sera accompagno Marie alla pizza della classe gialla, questa è l'ultima settimana di asilo e hanno organizzato una cena nel giardino dell'asilo, visto che in pizzeria è ancora complicato andarci per le norme pandemiche. Portando Marie un po'in ritardo, una bambina più piccola con il vestitino rosso da festa entra assieme a noi e la maestra le spiega a lei a a suo papà che no, la cena è solo per i grandi dell'ultimo anno. La bambina, ci ha raccontato Marie, è arrivata da poco, parla male italiano così come i suoi genitori e ha una gamba molto più corta dell'altra sostenuta da una stecca. L'altro giorno non ha partecipato alle gare sportive per via della gamba, delle gare dove i bambini di 6 anni competono, che triste. Questa sera invece niente pizza perché non è una grande, ma la mangerà l'anno prossimo e imparerà l'italiano.
L'ho trovata una cosa tristissima e avrei voluto far qualcosa, portargli una pizza a casa, un regalo, voleva solo stare con i suoi compagni per la cena. Volevo abbracciare lei e suo papà che se ne sono tornati a casa demoralizzati.
1 comment:
Cucù?
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