Quarto giorno in giro per il Colorado, oggi ci
siamo spostati da Frisco, dove abbiamo alloggiato nella locanda più vecchia del
paese, il Frisco Lodge, a Gunnison, dove ora ci troviamo. Siamo in un ostello
un po’hippy, le tizie con tanto di cane e bambino piccolo ci hanno accolto come
si accoglie qualcuno in casa propria e ora siamo svaccati nel loro salotto con
i nostril piedi puzzolenti. Insieme a noi un tizio australiano che scrive un
blog sulle mountain bike e che gazie a questo gira il mondo. Tra ieri e oggi
abbiamo visto paesaggi che non ci saremmo mai aspettati da questo Colorado:
dalla tundra rocciosa sopra i 3000 msm senza vegetazione, a montagne vulcaniche
vecchie di milioni di anni, a discese ripide per autostrade curvose in mezzo
alle pinete, a piccoli canoyn e rocce che sporgono dalla terra, a praterie infinite
dove si raccoglie il fieno e si fanno pascolare mandrie di vacche enormi. È impossibile
non fermarsi un attimo per respirare l’aria di questi posti e per apprezzare i
paesaggi senza il rumore di sottofondo della nostra macchinina ridicola. Infatti
ci fermiamo spesso e per fare 2 ore di strada ce ne mettiamo 4. La prima sosta
é stata la cittadina di Leadville, una volta la seconda città più grande del
Colorado e ora una cittadina simpatica con la classica Main street con negozi e
ristoranti e le varie casette e catapecchie subito dietro. Dopo un giretto in
un negozio di pietre e un altro di vestiti in polyester fatti dai locals per le
persone che vogliono partire a fare escursioni (siamo pur sempre a 2 miglia sms
= 3200msm), ci siamo diretti al visitor center. Una signora molto truccata ci
ha consigliato di fare un giro delle miniere che una volta erano il motivo
principale per venire a Leadville : l’oro, l’argento e poi lo zinco ed altri
minerali ancora. La signora molto truccata ci vende un giornaletto a un dollaro
con una “specie di cartina artistica” e le informazioni per sapere cosa c’era
una volta su quei terreni. Il giro che facciamo, perdendoci grazie alla cartina
“artistica” e domandando ad altre persone, perse pure loro, dove eravamo, é
stato pure una sorpresa. In queste ex-miniere sono stati scovati milioni e milioni
di dollari di oro all’epoca che fu. Decine e decine di minatori sono morti e si
dice che i loro fantasmi vaghino ancora per questi siti. Dopo un po’però i
resti delle miniere sembrano tutti uguali, decidiamo quindi di tornare sulla
strada principale e di continuare il viaggio. Ci fermiamo a fare pic nic con lo
stesso pane e lo stesso prosciutto da tre giorni in riva al fiume Arkansas dove
ci sono frotte e frotte di trote che mi piaceremebbe pescare, ma non ho niente
con me per farlo e nemmeno la licenza. Mi limito quindi ad insultarle.
Poi ripartiamo. La sosta successiva é Hot
Sulphur Springs, il nome dice tutto quello che c’é in questa città: le terme.
Oltre a quello c’é pure un diner con i tavoli all’aperto. Ci fermiamo per uno
smoothie alla banana e fragole buonissimo e rinfrescante. I paeseggi sono
variati, le rocce emergono dalla terra in obliquo, si intravedono principi di canyon
e delle montagne di sabbia erose da fiumi e laghi. Un cartello appeso alla
finestra del diner dice che un cane con un nome da persona che non ricordo é
scoparso e di rivolgersi al candy shop se lo si ritrova. Anche i cani non ce la
fanno a vivere in un posto del genere. Andiamo a veder il candy store che é
proprio vicino al diner, e dove sennò? Anche perché la via dopo il villaggio é
finito. Ci sono caramelle di tutti i tipi, quelle cioccolatose ci tentano ma
poi scopriamo la saletta di quelle zuccherose. Ce ne sono a forma di roccia, orsetti,
dentiere, serpenti. La maggior parte sono di produzione locale anche se
assomigliano a caramelle commerciali. Un papà con due figli anche loro nel
negozio non riescono a decidere quali prendere e noi nemmeno. Alla fine optiamo
per quelle all’anice a forma di black bear e quelle a forma si sasso bianche e
nere alla liquirizia. E le mentine che adesso che ci penso non so più dove sono
finite. Ah, ce le ha Aline, tutt’apposto.
La signora che vende le carammelle che ha
perso il cane ci da qualche consiglio su cosa andare a vedere in giro per il
Colorado. Una volta che le diciamo che veniamo dalla Svizzera ci dice di andare
a vedere “little Switzerland”, ma alla fine non ci andremo perché realizzeremo
di avere un giorno in meno di quello che pensavamo. Ripartiamo dalla città dopo
aver scattato un milione di fotografie con scritte di Motel e montagne rocciose
sull sfondo, direzione Frisco. Che non é San Francisco ma proprio Frisco.
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