Il Flusso

The Map

Wednesday, September 05, 2012

Gunnison

Quarto giorno in giro per il Colorado, oggi ci siamo spostati da Frisco, dove abbiamo alloggiato nella locanda più vecchia del paese, il Frisco Lodge, a Gunnison, dove ora ci troviamo. Siamo in un ostello un po’hippy, le tizie con tanto di cane e bambino piccolo ci hanno accolto come si accoglie qualcuno in casa propria e ora siamo svaccati nel loro salotto con i nostril piedi puzzolenti. Insieme a noi un tizio australiano che scrive un blog sulle mountain bike e che gazie a questo gira il mondo. Tra ieri e oggi abbiamo visto paesaggi che non ci saremmo mai aspettati da questo Colorado: dalla tundra rocciosa sopra i 3000 msm senza vegetazione, a montagne vulcaniche vecchie di milioni di anni, a discese ripide per autostrade curvose in mezzo alle pinete, a piccoli canoyn e rocce che sporgono dalla terra, a praterie infinite dove si raccoglie il fieno e si fanno pascolare mandrie di vacche enormi. È impossibile non fermarsi un attimo per respirare l’aria di questi posti e per apprezzare i paesaggi senza il rumore di sottofondo della nostra macchinina ridicola. Infatti ci fermiamo spesso e per fare 2 ore di strada ce ne mettiamo 4. La prima sosta é stata la cittadina di Leadville, una volta la seconda città più grande del Colorado e ora una cittadina simpatica con la classica Main street con negozi e ristoranti e le varie casette e catapecchie subito dietro. Dopo un giretto in un negozio di pietre e un altro di vestiti in polyester fatti dai locals per le persone che vogliono partire a fare escursioni (siamo pur sempre a 2 miglia sms = 3200msm), ci siamo diretti al visitor center. Una signora molto truccata ci ha consigliato di fare un giro delle miniere che una volta erano il motivo principale per venire a Leadville : l’oro, l’argento e poi lo zinco ed altri minerali ancora. La signora molto truccata ci vende un giornaletto a un dollaro con una “specie di cartina artistica” e le informazioni per sapere cosa c’era una volta su quei terreni. Il giro che facciamo, perdendoci grazie alla cartina “artistica” e domandando ad altre persone, perse pure loro, dove eravamo, é stato pure una sorpresa. In queste ex-miniere sono stati scovati milioni e milioni di dollari di oro all’epoca che fu. Decine e decine di minatori sono morti e si dice che i loro fantasmi vaghino ancora per questi siti. Dopo un po’però i resti delle miniere sembrano tutti uguali, decidiamo quindi di tornare sulla strada principale e di continuare il viaggio. Ci fermiamo a fare pic nic con lo stesso pane e lo stesso prosciutto da tre giorni in riva al fiume Arkansas dove ci sono frotte e frotte di trote che mi piaceremebbe pescare, ma non ho niente con me per farlo e nemmeno la licenza. Mi limito quindi ad insultarle.
Poi ripartiamo. La sosta successiva é Hot Sulphur Springs, il nome dice tutto quello che c’é in questa città: le terme. Oltre a quello c’é pure un diner con i tavoli all’aperto. Ci fermiamo per uno smoothie alla banana e fragole buonissimo e rinfrescante. I paeseggi sono variati, le rocce emergono dalla terra in obliquo, si intravedono principi di canyon e delle montagne di sabbia erose da fiumi e laghi. Un cartello appeso alla finestra del diner dice che un cane con un nome da persona che non ricordo é scoparso e di rivolgersi al candy shop se lo si ritrova. Anche i cani non ce la fanno a vivere in un posto del genere. Andiamo a veder il candy store che é proprio vicino al diner, e dove sennò? Anche perché la via dopo il villaggio é finito. Ci sono caramelle di tutti i tipi, quelle cioccolatose ci tentano ma poi scopriamo la saletta di quelle zuccherose. Ce ne sono a forma di roccia, orsetti, dentiere, serpenti. La maggior parte sono di produzione locale anche se assomigliano a caramelle commerciali. Un papà con due figli anche loro nel negozio non riescono a decidere quali prendere e noi nemmeno. Alla fine optiamo per quelle all’anice a forma di black bear e quelle a forma si sasso bianche e nere alla liquirizia. E le mentine che adesso che ci penso non so più dove sono finite. Ah, ce le ha Aline, tutt’apposto.
La signora che vende le carammelle che ha perso il cane ci da qualche consiglio su cosa andare a vedere in giro per il Colorado. Una volta che le diciamo che veniamo dalla Svizzera ci dice di andare a vedere “little Switzerland”, ma alla fine non ci andremo perché realizzeremo di avere un giorno in meno di quello che pensavamo. Ripartiamo dalla città dopo aver scattato un milione di fotografie con scritte di Motel e montagne rocciose sull sfondo, direzione Frisco. Che non é San Francisco ma proprio Frisco.

No comments: